Dusan Vlahovic e la Juventus: il contratto in scadenza nel 2026, i problemi legati all’ingaggio e le trattative ferme.
Dopo settimane difficili e un’estate passata con il “cartello in vendita” sulla schiena, Dusan Vlahovic ha risposto come meglio non poteva: sul campo. Sei gol in sette partite, compresa la prodezza decisiva nella rimonta contro il Borussia Dortmund in Champions League, hanno rilanciato il centravanti serbo al centro del progetto tecnico di Igor Tudor alla Juventus. Ma se il rettangolo verde ha dato risposte chiare, fuori dal campo il futuro resta un’incognita. Il contratto in scadenza nel giugno 2026 impone riflessioni rapide e scelte concrete. Il tempo per rimandare è finito.

La questione ingaggio: nodo centrale del rinnovo
Il vero ostacolo alla trattativa per il rinnovo di Vlahovic è il pesante ingaggio da 12 milioni di euro netti a stagione. Una cifra che pesa enormemente sulle casse della Juventus e che rappresenta oggi un freno a qualsiasi ipotesi di prolungamento.
La dirigenza bianconera vorrebbe ridurre l’impatto economico, magari spalmando l’importo su più anni o introducendo bonus legati a rendimento e presenze. Tuttavia, finora l’entourage del giocatore non ha aperto a questa soluzione. La distanza resta ampia, e i margini per un compromesso sembrano limitati. Serve un cambio di passo, da entrambe le parti.
Dialogo necessario per evitare un addio doloroso
Nonostante le difficoltà, la Juventus non ha ancora rinunciato all’idea di trattenere Vlahovic. Il club sa quanto sia difficile trovare un sostituto all’altezza, e soprattutto riconosce l’impatto che il serbo può avere se messo nelle condizioni giuste. Il tecnico Tudor ha già fatto sapere di volerlo al centro del progetto, ma senza un rinnovo il rischio è di arrivare all’estate 2026 con il giocatore libero di firmare con chi vuole, a parametro zero. Un’eventualità che la società vuole evitare a tutti i costi.
Ora più che mai, è tempo di dialogo. Le posizioni, irrigidite da mesi di silenzi e incomprensioni, devono avvicinarsi. L’apertura da parte della Juventus ci sarebbe, ma serve che anche Vlahovic e il suo entourage diano segnali concreti. Solo così si potrà costruire un futuro comune e scongiurare un’altra cessione dolorosa. Perché se è vero che il campo ha detto “resta”, la scrivania deve confermarlo.